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"'Sonetti per immagini'. Un'indicazione asciutta che sin dal titolo suona già come una dichiarazione di poetica, atta a rilanciare l'antico ideale oraziano dell'"ut pictura poèsis". Il carattere epigrammatico di questi componimenti preziosi cortocircuita presente e passato, riferimenti aulici e pop, ordinario e straordinario, naturale e artificiale, trash e sublime, restituendoci una visione del mondo labirintica, animata da un sistema di equilibri instabile che combina elementi molto distanti tra loro, innescando connessioni perturbanti tra il familiare e l'ignoto, il logico e l'assurdo, l'eternità e la fugacità, l'illusione e la realtà, la violenza e l'ironia. Elementi eterogenei contaminano e aggiornano la tradizionale struttura del sonetto che si presta ad accogliere liquide e non di rado amare suggestioni poetiche. Una sorta di stupore infantile attraversa l'intera raccolta donandole un impatto straniante, caratterizzato da una vena pacatamente malinconica, stemperata a tratti da lampi di umorismo brioso, contestualizzati in situazioni di vita quotidiana che sublimano l'esperienza vissuta. Nino Velotti si conferma, ancora una volta, un cantore raffinato e disilluso, un aedo post-moderno del profondo disagio esistenziale che attanaglia la nostra epoca incerta." (Eugenio Viola). Con testi critici si Carlangelo Mauro, Enzo Rega, Eugenio Viola.